MANUELA MENICI
14 giugno / 5 Luglio 2012
Non voglio consumare
In continuità con il primo appuntamento TumExchange Due ma non due - in cui Virginia Zanetti partendo dalla Visitazione del Pontormo a Carmignano indagava sui temi dell'interdipendenza e dello scambio - Manuela Menici mette in relazione lo spazio espositivo e l'adiacente Santuario della Madonna del Giglio di Prato con un'installazione che, attraverso il ricorso alla luce e alla ritualità, si pone come esperienza d'interpretazione del sacro.
L'accensione di un lume e la sua contemplazione sono azioni originarie nello sviluppo dell'umanità, e come tali congiungono su uno stesso livello il reale e il simbolico. Per esempio illuminare è disperdere il buio, cioè rendere possibile la vista ma anche progredire in coscienza. Oppure la verticalità della fiamma, fenomeno fisico noto e insieme immagine d'elevazione verso un'entità superiore.
Matteo Innocenti